Questo post è solo per dire che ci sono ancora anche se ultimamente ho latitato parecchio anche sui blog che seguo.
Vi racconterò un'altra volta...
Adesso voglio solo augurarvi di cuore che il 2014 sia migliore dell'anno che sta finendo.
Avevo iniziato l'anno con un'alba, lo lascio con questa foto scattata stamattina, in auto.
Quella sul cucuzzolo è Superga, una delle meraviglie di Torino...
Un abbraccio a tutti
A presto
Pat
martedì 31 dicembre 2013
martedì 29 ottobre 2013
Lou Reed (1942-2013)
Da ragazzina era uno dei miei cantanti preferiti
lo ascoltavamo così spesso che anche mia madre aveva imparato
a riconoscerne la voce
nell'estate del 1980
dopo una giornata passata in montagna con i nostri genitori
io e mia sorella ci siamo fatte prestare il 127
dicendo che volevamo andare a Torino ad un concerto
in realtà ci siamo recate allo stadio di Genova
per ascoltarlo dal vivo
Sunday Morning
Walk on the wild side
Perfect day
Street hassle
I'm Waiting for the man
sono solo alcune delle canzoni che mi porto nel cuore
Goodbye
domenica 27 ottobre 2013
La macchina del pane
Per il mio matrimonio mia sorella mi ha regalato la macchina del pane
Eccola qui, già in funzione!
E' stata proprio una bella sorpresa perché era da un po' di tempo che ci pensavo.
Mia sorella la usa ormai da diversi anni
e devo dire a ragione.
Ogni 2-3 giorni preparo una pagnotta da 1/2 kilo che per 2 persone va benissimo
e lo trovo veramente buono!
Oltre la macchina il regalo comprendeva 5 sacchetti di farine speciali
che miscelate con la farina comune creano dei pani veramente particolari:
farina alle noci
sapori mediterranei
7 cereali
pan di zucca
tartuca
sono alcune delle farine prodotte da un mulino della mia zona,
il mulino Ballesio.
Finora ho provato solo i 7 cereali e il pan di noci,
ma ho intenzione di sbizzarrirmi!
(ieri ho comprato un sacchetto di semi di papavero)
Intanto, se anche voi siete entusiaste della vostra macchina del pane
o più semplicemente vi piacerebbe averla
vi segnalo questa raccolta di link approntata da Pe
Spero di aggiungere qualche ricetta anch'io!
magari presa da questo libro
(prestato da mia sorella, ma ho intenzione di comprarmelo)
ovvero
Ytak Cathy - Fare il pane con la macchina dCathy Ytak
Fare il pane con la macchina del pane
pieno di golosissime idee tutte da provare.
Non mi rimane che augurarvi buona domenica
e a presto!
Pat
k Cathy - Fare il pane con la macchina del |
domenica 13 ottobre 2013
Risotto con crema di peperoni
Nel novembre scorso, per una cresima, siamo andati a mangiare in un ristorante fregiato di una "Stella Michelin", ovvero La Credenza di San Maurizio Canavese.
Il ristorante offre cucina tipica piemontese rivisitata e molto scenografica, molto "Nouvelle cousine" ma nel senso buono del termine.
Ogni piatto veniva presentato e spiegato dettagliatamente, compreso il metodo di cottura che non utilizza fuochi o forni tradizionali.
Per esempio la carne viene cotta sottovuoto anche per 24 ore, diventando così tenera che per tagliarla non serve il coltello!
Uno dei piatti che mi sono piaciuti di più e che mi sono ripromessa di provare a fare è questo risotto con crema di peperoni.
L'ho provato già 2 volte per aggiustarlo e lo trovo delizioso.
La ricetta originale prevedeva una spirale decorativa di "clorofilla di prezzemolo" che presumo essere un centrifugato... io ho fatto a modo mio...
Ingredienti x 4 persone:
1 peperone rosso
1 peperone giallo
320 gr riso arborio
40 gr burro
7 dl brodo vegetale
una manciata di prezzemolo fresco o surgelato
8 filetti di alici sott'olio
Preparazione:
Sistemare i peperoni interi e lavati sulla griglia del forno, sistemarvi sotto una teglia (perchè tenderanno a perdere acqua, questa è una semplice precauzione per non sporcare il forno) e accendere il forno statico a 200°C.
Farli cuocere per circa 45 minuti, fino a quando saranno arrostiti e la pelle inizierà a staccarsi.
Toglierli delicatamente dal forno e metterli in un sacchetto di plastica che chiuderete in modo da farli sfiatare.
Quando saranno tiepidi pelarli e metterli da parte.
Nel sacchetto sarà rimasta dell'acqua colorata dai peperoni, raccoglietela e tenetela da parte.
Scaldate il brodo.
In una pentola di terracotta sciogliete il burro, unire il riso e fate rosolare, sempre mescolando.
Quando il riso sarà tostato bagnate con l'acqua dei peperoni e far asciugare.
A questo punto proseguite la cottura con il brodo.
Mentre il riso cuoce frullate i filetti di peperone e uniteli al riso 5 minuti prima della cottura completa.
Durante la mentecatura tritate un ciuffetto di prezzemolo (attenzione, solo le foglie) per ogni piatto.
Impiattare e cospargere con il prezzemolo tritato e 2 alice spezzettate.
Gustare.
Il dolce del peperone e il salato dell'alice creano un contrasto decisamente particolare, che ricorda un antipasto caldo tipicamente piemontese, ovvero i peperoni grigliati con la bagna cauda.
Provare per credere!
Il ristorante offre cucina tipica piemontese rivisitata e molto scenografica, molto "Nouvelle cousine" ma nel senso buono del termine.
Ogni piatto veniva presentato e spiegato dettagliatamente, compreso il metodo di cottura che non utilizza fuochi o forni tradizionali.
Per esempio la carne viene cotta sottovuoto anche per 24 ore, diventando così tenera che per tagliarla non serve il coltello!
Uno dei piatti che mi sono piaciuti di più e che mi sono ripromessa di provare a fare è questo risotto con crema di peperoni.
L'ho provato già 2 volte per aggiustarlo e lo trovo delizioso.
La ricetta originale prevedeva una spirale decorativa di "clorofilla di prezzemolo" che presumo essere un centrifugato... io ho fatto a modo mio...
Ingredienti x 4 persone:
1 peperone rosso
1 peperone giallo
320 gr riso arborio
40 gr burro
7 dl brodo vegetale
una manciata di prezzemolo fresco o surgelato
8 filetti di alici sott'olio
Preparazione:
Sistemare i peperoni interi e lavati sulla griglia del forno, sistemarvi sotto una teglia (perchè tenderanno a perdere acqua, questa è una semplice precauzione per non sporcare il forno) e accendere il forno statico a 200°C.
Farli cuocere per circa 45 minuti, fino a quando saranno arrostiti e la pelle inizierà a staccarsi.
Toglierli delicatamente dal forno e metterli in un sacchetto di plastica che chiuderete in modo da farli sfiatare.
Quando saranno tiepidi pelarli e metterli da parte.
Nel sacchetto sarà rimasta dell'acqua colorata dai peperoni, raccoglietela e tenetela da parte.
Scaldate il brodo.
In una pentola di terracotta sciogliete il burro, unire il riso e fate rosolare, sempre mescolando.
Quando il riso sarà tostato bagnate con l'acqua dei peperoni e far asciugare.
A questo punto proseguite la cottura con il brodo.
Mentre il riso cuoce frullate i filetti di peperone e uniteli al riso 5 minuti prima della cottura completa.
Durante la mentecatura tritate un ciuffetto di prezzemolo (attenzione, solo le foglie) per ogni piatto.
Impiattare e cospargere con il prezzemolo tritato e 2 alice spezzettate.
Gustare.
Il dolce del peperone e il salato dell'alice creano un contrasto decisamente particolare, che ricorda un antipasto caldo tipicamente piemontese, ovvero i peperoni grigliati con la bagna cauda.
Provare per credere!
Buon appetito!
Scene di un matrimonio
Mi sono sposata a 23 anni perché ero incinta.
In verità i miei genitori non mi hanno obbligata a sposarmi. Semplicemente, la convivenza non era considerata un'alternativa.
Anni dopo mia madre ha ammesso che forse se non mi fossi sposata sarebbe stato meglio.
Sia come sia quel mio matrimonio è durato molto ma molto poco, praticamente il tempo che nascesse mia figlia. E sì che ero giunta all'altare notevolmente incinta!!!!!
Esattamente 10 anni dopo che il mio primo marito se n'era andato di casa mi sono messa con Lucio.
Era il 1998.
Dopo 3 anni è iniziata la convivenza, stavolta per scelta.
Non credo proprio che una firma ci faccia amare di più o in modo migliore la persona che ci sta accanto, nel bene e nel male. Sempre.
Purtroppo in Italia le coppie di fatto non sono considerate, nonostante sempre più persone siano orientate in questa direzione. Così rischi, dopo anni di vita in comune, di vederti negati diritti quali l'assistenza ospedaliera o cure che sai vanno contro la volontà dell'altro.
Abbiamo invano atteso i PACS o come diavolo si potrebbe chiamare una norma civile di cui ci sarebbe bisogno anche qui, come in altri paesi civili.
In questi mesi di ospedali-tour Lucio mi è sempre stato vicino, naturalmente combinando il tutto col lavoro, ma per poter ottenere dei permessi (legge 104) ci vuole un certificato di matrimonio.
Così l'abbiamo fatto: alle 17 del 3 ottobre ci siamo sposati.
In verità i miei genitori non mi hanno obbligata a sposarmi. Semplicemente, la convivenza non era considerata un'alternativa.
Anni dopo mia madre ha ammesso che forse se non mi fossi sposata sarebbe stato meglio.
Sia come sia quel mio matrimonio è durato molto ma molto poco, praticamente il tempo che nascesse mia figlia. E sì che ero giunta all'altare notevolmente incinta!!!!!
Esattamente 10 anni dopo che il mio primo marito se n'era andato di casa mi sono messa con Lucio.
Era il 1998.
Dopo 3 anni è iniziata la convivenza, stavolta per scelta.
Non credo proprio che una firma ci faccia amare di più o in modo migliore la persona che ci sta accanto, nel bene e nel male. Sempre.
Purtroppo in Italia le coppie di fatto non sono considerate, nonostante sempre più persone siano orientate in questa direzione. Così rischi, dopo anni di vita in comune, di vederti negati diritti quali l'assistenza ospedaliera o cure che sai vanno contro la volontà dell'altro.
Abbiamo invano atteso i PACS o come diavolo si potrebbe chiamare una norma civile di cui ci sarebbe bisogno anche qui, come in altri paesi civili.
In questi mesi di ospedali-tour Lucio mi è sempre stato vicino, naturalmente combinando il tutto col lavoro, ma per poter ottenere dei permessi (legge 104) ci vuole un certificato di matrimonio.
Così l'abbiamo fatto: alle 17 del 3 ottobre ci siamo sposati.
In comune, con una cerimonia breve e semplice.
Invitati pochi, solo i parenti veramente stretti,
come testimoni mia figlia e sua sorella, Asia ha portato gli anelli.
E ha portato i fiori omaggio del comune
Cena in un ottimo ristorante con menù a base di pesce
E come dolce una torta al cioccolato preparata dalla mia amica Jessica
Il viaggio di nozze lo faremo il prossimo anno,
quando avrò finito le cure e non dovrò più essere costantemente in ospedale.
Non vedo l'ora di fare un viaggio!
E dopo avervi fatto partecipi di questo nuovo evento
vi auguro una buona domenica e buona settimana.
A presto!
martedì 1 ottobre 2013
Portaferri in jeans
I ferri da magli e gli uncinetti buttati in un cassetto mettono una tale tristezza!
Così pensa che ti ripensa, alla fine ho trovato una soluzione: dei tubi portaferri, naturalmente riciclati...
Con questo post
Così pensa che ti ripensa, alla fine ho trovato una soluzione: dei tubi portaferri, naturalmente riciclati...
OCCORRENTE
Tubi di cartone di varie misure
Coperchi di metallo
Ritagli di jeans
Nastro di pizzo
Colla vinilica oppure colla a caldo
Forbici
Righello e metro a nastro
Biro
Macchina da cucire
Macchina da cucire
Il tubo più corto è un rotolo di carta igienica, di quei rotoli grandi che generalmente sono usati nei locali pubblici e quindi ha bisogno di un fondo, che ho fatto con un coperchio di metallo.
Nel jeans ho ritagliato un cerchio di diametro circa 5 cm più largo del coperchio,
ho incollato il fondo e lasciato asciugare
Nel jeans ho ritagliato un cerchio di diametro circa 5 cm più largo del coperchio,
ho incollato il fondo e lasciato asciugare
con le forbici ho tagliato degli spicchi di circa 1 cm
e li ho incollati premendo bene all'interno
Mentre il coperchio asciugava ho preparato il tubo:
ho misurato l'altezza e la circonferenza, ho aggiunto 10 cm in altezza
e 3 cm alla misura della circonferenza
ho tagliato un pezzo di pizzo e l'ho cucito a macchina
(se non volete cucire si può sempre incollare...)
ho spalmato il tubo di colla
e ho incollato il tessuto
sovrapponendo i lati estremi
sovrapponendo i lati estremi
e lasciando 5 cm in più per ogni lato aperto
Nel tessuto che fuoriesce dal cartone
ritagliare delle strisce di circa 1 cm
splalmarle di colla e piegarle all'interno
alternativamente premendo con forza
Questo è il risultato
adesso incollare il coperchio sul fondo
e capovolgere
ne ho fatti 3 così ci stanno tutti i miei ferri
e gli uncinetti
e l'angolo craft è un po' più in ordine
Vi piacciono?
A presto Pat
Con questo post
sabato 21 settembre 2013
domenica 15 settembre 2013
martedì 10 settembre 2013
Puff stich Hat
Prima di tutto benvenute a tutte le nuove followers e a chi semplicemente passa a dare un'occhiata arrivando da Kreattiva oppure da Alex ovvero Topogina, i Link party a cui sto partecipando.
Oggi volevo farvi vedere un berrettino che ho fatto per Asia, facilissimo da fare e molto veloce, io l'ho fatto in una sera!
Lo schema l'ho trovato su Gomotoli magici ma l'ho modificato per adattarlo ad una bimba di 3/4 anni.
Innanzitutto ho usato due fili di cotone diversi, uno rosa e l'altro fucsia, ho usato un uncinetto n° 5 e mezzo (5,5) poi ho aumentato per soli 3 giri (quindi: 1° giro 6 gruppi, 2° giro 12 e 3° giro 18) proseguendo senza aumentare per altri 7 giri.
Quindi ho fatto 10 giri in totale, per poi finire con 3 giri a maglia bassa.
Che ne dite, vi piace????
Buona settimana e a presto!
Oggi volevo farvi vedere un berrettino che ho fatto per Asia, facilissimo da fare e molto veloce, io l'ho fatto in una sera!
Lo schema l'ho trovato su Gomotoli magici ma l'ho modificato per adattarlo ad una bimba di 3/4 anni.
Innanzitutto ho usato due fili di cotone diversi, uno rosa e l'altro fucsia, ho usato un uncinetto n° 5 e mezzo (5,5) poi ho aumentato per soli 3 giri (quindi: 1° giro 6 gruppi, 2° giro 12 e 3° giro 18) proseguendo senza aumentare per altri 7 giri.
Quindi ho fatto 10 giri in totale, per poi finire con 3 giri a maglia bassa.
Che ne dite, vi piace????
Buona settimana e a presto!
venerdì 6 settembre 2013
Fatti conoscere #9
Post velocissimo per pubblicizzare il 9° link party organizzato da Kreattiva, ovvero
Partecipate numerose!
Ciao ciao
domenica 1 settembre 2013
Maglietta all'uncinetto
Buon settembre a tutti!
Ben tornate a chi a finito le vacanze e ben ritrovate a chi le vacanze le ha solo sognate :)
Sono stata lontana dal blog, è vero.
Dopo la gita a Lillaz ho fatto la visita oncologica e, data la natura maligna e vorace del tumore unito alla mia "giovane età" mi è stato consigliato di intraprendere una serie di cicli di chemioterapia, seguito da radioterapia.
Così dopo varie giornate passate in 3 diversi ospedali per eseguire le varie TAC, scintigrafie ossee e inserimento di un catetere centrale venoso per evitare di torturare ulteriormente le mie vene di carta velina, lunedì scorso ho iniziato il primo di 6 ciclo di chemio.
Il brutto di questa terapia non è la terapia in sé ma gli effetti collaterali, diversi per ognuno di noi.
Mi hanno raccontato di persone che non volevano essere accompagnate, altre che si abbuffavano, addirittura di una signora che andava tranquillamente a lavorare dopo la seduta... e questi racconti mi avevano incoraggiata.
Ma il coraggio non è bastato e anche se non sono stata malissimo mi sentivo ugualmente come un mocio bagnato e ben strizzato.
Oggi va decisamente meglio, al punto che quando ieri Lucio mi ha chiesto il permesso di andare a fare una camminata in montagna oggi gliel'ho concesso ben volentieri!
Ma basta parlare di salute.
Circa 3 settimane fa ho finito la maglietta all'uncinetto che avevo iniziato all'ospedale.
Volevo fotografarla indossandola ma meglio lasciar perdere...
Non ho seguito nessun modello e l'ho voluta abbondante, e una volta mi è anche toccato ricominciarla da capo.
Sono 2 rettangoli lavorati a filet tranne che alla base e alla fine lavorati a maglia bassa per dare un pò più di consistenza.
Il rettangolo che figura come "davanti" è più largo di circa 40 cm.
Lo indosso sopra una canottiera bianca.
Ne sono abbastanza soddisfatta, anche se finora l'ho usata poco.
Conto di rifarmi il prossimo anno.
Per oggi è tutto
A presto
Ciao
Ben tornate a chi a finito le vacanze e ben ritrovate a chi le vacanze le ha solo sognate :)
Sono stata lontana dal blog, è vero.
Dopo la gita a Lillaz ho fatto la visita oncologica e, data la natura maligna e vorace del tumore unito alla mia "giovane età" mi è stato consigliato di intraprendere una serie di cicli di chemioterapia, seguito da radioterapia.
Così dopo varie giornate passate in 3 diversi ospedali per eseguire le varie TAC, scintigrafie ossee e inserimento di un catetere centrale venoso per evitare di torturare ulteriormente le mie vene di carta velina, lunedì scorso ho iniziato il primo di 6 ciclo di chemio.
Il brutto di questa terapia non è la terapia in sé ma gli effetti collaterali, diversi per ognuno di noi.
Mi hanno raccontato di persone che non volevano essere accompagnate, altre che si abbuffavano, addirittura di una signora che andava tranquillamente a lavorare dopo la seduta... e questi racconti mi avevano incoraggiata.
Ma il coraggio non è bastato e anche se non sono stata malissimo mi sentivo ugualmente come un mocio bagnato e ben strizzato.
Oggi va decisamente meglio, al punto che quando ieri Lucio mi ha chiesto il permesso di andare a fare una camminata in montagna oggi gliel'ho concesso ben volentieri!
Ma basta parlare di salute.
Circa 3 settimane fa ho finito la maglietta all'uncinetto che avevo iniziato all'ospedale.
Volevo fotografarla indossandola ma meglio lasciar perdere...
Non ho seguito nessun modello e l'ho voluta abbondante, e una volta mi è anche toccato ricominciarla da capo.
Sono 2 rettangoli lavorati a filet tranne che alla base e alla fine lavorati a maglia bassa per dare un pò più di consistenza.
Il rettangolo che figura come "davanti" è più largo di circa 40 cm.
Lo indosso sopra una canottiera bianca.
Ne sono abbastanza soddisfatta, anche se finora l'ho usata poco.
Conto di rifarmi il prossimo anno.
Per oggi è tutto
A presto
Ciao
domenica 4 agosto 2013
Pesche ripiene
Estate, tempo di pesche!
Mi piacciono tantissimo, ne mangio moltissime...
Questo è un dolce tipico piemontese che finisce in un niente. Troppo buono!
INGREDIENTI
per 4 persone:
4 Pesche gialle mature
100 gr Zucchero
50 gr Mandorle pelate
30 gr Burro
5 Amaretti
2 Cucchiai di Cacao amaro
1 Tuorlo d'uovo
1 Cucchiaio di Rum
Sbucciare le pesche, dividerle a metà ed eliminare il nocciolo.
Scavare un poco della polpa interna e versarla in una terrina, aggiungere la metà dello zucchero, il cacao, le mandorle tritate, gli amaretti pestati e il tuorlo d'uovo, mescolare bene e profumare con il rum.
Sistemare le mezze pesche in una pirofile, riempirle con il composto, sistemare su di ognuna un fiocchetto di burro e cospargerle con il rimanente zucchero.
Cuocere in forno a 180° C per 15/20 minuti.
Si gustano tiepide o fredde.
Mi piacciono tantissimo, ne mangio moltissime...
Questo è un dolce tipico piemontese che finisce in un niente. Troppo buono!
INGREDIENTI
per 4 persone:
4 Pesche gialle mature
100 gr Zucchero
50 gr Mandorle pelate
30 gr Burro
5 Amaretti
2 Cucchiai di Cacao amaro
1 Tuorlo d'uovo
1 Cucchiaio di Rum
Sbucciare le pesche, dividerle a metà ed eliminare il nocciolo.
Scavare un poco della polpa interna e versarla in una terrina, aggiungere la metà dello zucchero, il cacao, le mandorle tritate, gli amaretti pestati e il tuorlo d'uovo, mescolare bene e profumare con il rum.
Sistemare le mezze pesche in una pirofile, riempirle con il composto, sistemare su di ognuna un fiocchetto di burro e cospargerle con il rimanente zucchero.
Cuocere in forno a 180° C per 15/20 minuti.
Si gustano tiepide o fredde.
Buona domenica e buona settimana!
A presto
giovedì 25 luglio 2013
Lillaz
Ieri Lucio si è preso un giorno di ferie e mi ha portato in Val D'Aosta, precisamente a Lillaz, una frazione di Cogne.
Non ero mai stata in quella vallata, che è lunga, stretta e disabitata nel primo tratto per poi aprirsi a 1500 metri slm in una conca pianeggiante.
Questo è già territorio del Parco nazionale del Gran Paradiso.
Lillaz è famosa per una splendida cascata che grazie ad un percorso di circa 25 minuti è visibile da diverse angolazioni
Non ero mai stata in quella vallata, che è lunga, stretta e disabitata nel primo tratto per poi aprirsi a 1500 metri slm in una conca pianeggiante.
Questo è già territorio del Parco nazionale del Gran Paradiso.
Lillaz è famosa per una splendida cascata che grazie ad un percorso di circa 25 minuti è visibile da diverse angolazioni
Ciò che mi ha entusiasmato di più sono stati i meravigliosi fiori selvatici,
tra cui molti che non avevo mai visto prima
Orchidee di diversi colori
Splendidi cespugli di rose selvatiche
Piccolissimi garofani rosa
Bellissimi gigli quasi neri
Campanule
Cespugli di bacche di ginepro
Fiori alti pochi cm aggrappati alle rocce
Fiordalisi, che mi ricordo in mezzo ai campi grano coi papaveri
ma che negli ultimi anni non avevo più visto
Il sentiero scende e si può vedere il salto più alto,
e quindi ritornare in paese
Uno scorcio su di un ghiacciaio
Deliziosi villini in legno e pietra
Per pranzo tagliere di salumi e formaggi valdostani e dopo polenta e carbonade alla birra.
I formaggi erano accompagnati dal una marmellata di cipolle
che devo assolutamente fare, mi è piaciuta un sacco.
Per concludere è stata una giornata tranquilla e fresca...
tornare all'afa di questi giorni non mi è piaciuto per niente!
Buon fine settimana a tutti
a presto
Pat
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